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Iain McCaig, la linea dell’ombra e dell’immaginazione.


Curatori: Emanuele Vietina e Silvia Bernardi

Un'opera di Iain McCaigSe pensate che il vostro immaginario visuale sia il frutto, casuale e fortuito, di insondabili ed oscure combinazioni, abbiamo serie ragioni per contraddirvi. E se credete che la fantasia che ispira e seduce ciascuno di noi sia il singolare prodotto di suggestioni che ci distinguono gli uni dagli altri, ancora una volta siamo qui per dissentire. Come è possibile, ai giorni nostri, immaginare una scuola per giovani maghi senza pensare alle avventure del ciclonico Harry Potter? E saremmo in grado di figurarci battaglie nello spazio senza che il pensiero ricorra mai, almeno una volta, alla mitica saga di Guerre Stellari? Noi crediamo di no. Noi crediamo che l'universo fantastico di ognuno di noi, seppur con tratti unici ed irripetibili, sia fortemente segnato dall'impronta comune di visioni che, a livelli diversi, sono entrate a far parte della nostra vita immaginativa. E Iain McCaig è uno dei più grandi produttori di queste visioni.

Un'opera di Iain McCaigL'artista ospite di questo anno è uno dei talenti a cui l'immaginario collettivo può sentirsi più debitore. Dopo il premio Oscar Alan Lee, ecco un altro Guest of Honor d'eccezione rubato alle alte sfere del grande schermo. Tra i maggiori concept designers dell'industria cinematografica, McCaig ha dedicato quasi un decennio alla nuova trilogia di George Lucas, imprimendo negli occhi e nella mente di tutti le icone di personaggi come Darth Maul e la principessa Amidala, da lui creati e caratterizzati.

La carica espressiva delle sue visualizzazioni lo ha reso prezioso collaboratore di registi di fama internazionale come Steven Spielberg, James Cameron, Francis Ford Coppola, Neil Jordan e Nicholas Meyer; dietro i personaggi e le ambientazioni di film come Hook, Terminator 2, Dracula, Intervista col Vampiro, Star Trek VI, dunque, sono la mente e le matite di Iain che dobbiamo immaginare. Tra i suoi lavori più recenti si inscrive anche la cura dell'edizione grafica di Harry Potter e il Globo di fuoco, memorabile collaborazione ben descritta all'interno del suo artbook The Shadowline. Le sue tavole non sono soltanto eccelse illustrazioni, bellissime rappresentazioni pittoriche: sono viaggi narrativi; visualizzazioni di mondi che ormai, per fortuna, appartengono un po' anche a noi. E che il grande schermo sia un grande polo d'attrazione per l'arte di McCaig, è dimostrato anche dal fatto che ilUn'opera di Iain McCaig suo spazio creativo all'interno delle produzioni cinematografiche negli anni si è ampliato fino renderlo autore, sceneggiatore e regista. L'adattamento di Wizard of Earthsea di U. K. Le Guin porta la sua versatile firma, infatti, come pure la nuova versione de Il Pifferaio magico, film d'animazione per cui è stato concept writer e designer; maestro indiscusso anche nella narrativa e nell'illustrazione per ragazzi, si è dedicato a numerose produzioni editoriali e televisive. L'esordio come regista, inoltre, è avvenuto nel 1998 con il film The Face, opera prima che si è portata dietro numerosi premi e riconoscimenti.

Insomma, davvero difficile dire che quest'anno, a Lucca Games, esponiamo la mostra di un illustratore: con la presenza di Iain McCaig ci troviamo di fronte ad un talento fortemente evocativo, testimonianza concreta di una creatività messa a servizio di vari settori artistici e commerciali, la cui missione principale è, appunto, rappresentare, comunicare, raccontare. Proprio di questo ama parlare Iain di fronte ai suoi studenti, nelle sue classi e nei suoi seminari: scrivere per narrare, disegnare per comunicare, ogni strumento di comunicazione può essere appreso ed utilizzato per trasmettere il mondo fantastico da cui ci sentiamo ispirati. Ed è con la parola Storyteller che è solito definirsi quando gli viene chiesto di parlare di sé: un narratore di storie, di luoghi, di figure, di mondi.

Potremmo quindi affermare, quando ammiriamo personaggi come Darth Maul o come il James Bond di Electronic Arts, che il racconto di McCaig non ha profondamente segnato il solco della nostra immaginazione?

Ne siete davvero sicuri? ...